Abbiamo conservato nel nostro laboratorio artigiano, in quasi 90 anni di attività, esclusa la dolorosa parentesi dell’alluvione del 1966 che ci privò di gran parte dei nostri tessuti, testimonianze di questo lungo percorso. Sono le piccole eccedenze di tessuto di fine stagione che abbiamo custodito anziché svendere o stoccare. E’ diventata una memoria, un catalogo da cui trarre ispirazione, combinando disegni e tessuti dei più svariati periodi; offre, a chi viene a trovarci in laboratorio, una vera collezione di tessuti vintage da cui attingere per realizzare accessori di fascino intramontabile.
E’ difficile spiegare il successo del Vintage; ad un’analisi razionale, probabilmente, il confronto col nuovo è impietoso. Perfezionamento e informatizzazione del ciclo produttivo, qualità dei colori e telai sempre più efficienti insieme a sistemi a getto d’inchiostro per la stampa permettono di ottenere colori, grafiche e trame più dettagliati e precisi e, cosa più importante, un impatto ambientale decisamente più ridotto. Ciò che prima era ottenuto con pazienti lavorazioni a mano spesso oggi, grazie a sofisticati programmi, è riproducibile con pochi click.
Il Vintage testimonia la ciclicità della moda: le righe ed i pois indossati nei primi decenni del secolo scorso hanno avuto in seguito lunghi momenti di oblio per poi tornare periodicamente alla ribalta fino a diventare un classico. Successivamente i disegni cravatta di moda fra gli anni quaranta fino alla meta dei ’60, ispirati direttamente all’arte astratta e cubista, sono stati rielaborati e ripresentati a cavallo degli anni ’80 e ’90 e così molti altri stili hanno avuto nuovi percorsi.
Forse il fascino del Vintage sta proprio nella voglia inconscia di riconoscere una rassicurante traccia umana nel lavoro: meglio un tessuto che reca le naturali, minime, e mai identiche, imperfezioni del “fatto a mano” che l’inesorabile ma asettica perfezione della macchina. O forse la consapevolezza di indossare un indumento raro, probabilmente unico, dunque di un’eleganza …inimitabile o più semplicemente ancora la seduzione irresistibile della patina del tempo.