Materiali

La seta

La seta per la propria brillantezza, corposità e morbidezza è di gran lunga il tessuto più utilizzato per confezionare le cravatte. Si divide essenzialmente in seta “tinto in filo” e seta “stampata”. Per consolidata tradizione la seta che utilizziamo è quella che proviene esclusivamente da tessiture e stamperie di Como orgoglio del made in Italy.

Tinto in filo

E’ quella seta in cui il telaio, intrecciando opportunamente fili di seta di uno o più colori, crea a i disegni che vanno componendo il tessuto. L’intreccio e la sovrapposizione di questi fili conferisce corposità alla seta. Garza, raso, shantung, reps, sablé: queste sono solo alcune delle strutture tessili (o armature) più diffuse e poi, uniti, righe, piccoli disegni geometrici i motivi più ricercati del tinto in filo anche se l’effetto tridimensionale caratteristico di questi tessuti restituisce a motivi floreali o damascati un effetto dalla profondità inaspettata. Questa seta, per la sua consistenza, è perfetta per la realizzazione di cravatte, papillons e fasce da smoking

Seta Stampata

Nel nome la caratteristica essenziale di questa seta: colori e disegni vengono stampati direttamente sul tessuto. Questo permette, diversamente dal tinto in filo, di ottenere colori molto vivaci ed una seta più leggera e vaporosa che la rende piacevolmente appropriata per accessori che stanno a contatto con la pelle come ascots, sciarpe e foulards e naturalmente sgargianti cravatte e papillons. In fase di produzione opportuni trattamenti, come “stone washed , “finissaggio” ed altri, permettono di realizzare toni più sfumati e modificare la corposità dei tessuti. Per chi fosse interessato, qui di seguito, poche righe per descrivere il processo di stampa.

La stampa si realizza applicando con una spatola il colore su una pellicola (quadro di stampa): in corrispondenza dei disegni, opportunamente sagomata, c’è una garza permeabile che lascia filtrare la vernice sul tessuto sottostante formando il disegno. Ogni quadro di stampa distribuisce un solo colore quindi, se il tessuto ha dieci colori diversi, saranno necessari 10 passaggi di colore, ognuno con un diverso quadro con la propria porzione di disegno collocata in modo da combaciare con quelle dei precedenti quadri così da comporre il risultato finale. Oggi, spesso, questo accurato e complesso procedimento, che permette una grande vividezza dei colori anche sul “rovescio” del tessuto (molto apprezzato nella confezione di sciarpe e foulards), viene sostituito dal metodo a getto d’inchiostro (ink jet).

Lana ed altre fibre naturali

Se la seta è il tessuto di gran lunga più utilizzato per le cravatte la lana non è meno preziosa per creare abbinamenti di eleganza sorprendente. Il suo utilizzo in autunno e inverno non è solo dovuto al calore e alla corposità che il tessuto ci rende ma soprattutto alla morbidezza dei colori che la lana regala nelle sfumature tipiche di queste stagioni: marrone, ocra, tabacco, bruciato e muschio evocano le tinte del bosco e si adattano perfettamente a camicie in flanella e giacche in tweed o velluto insieme a robuste scarpe dal taglio decisamente invernale. Al pari della seta, la lana, vanta una radicata tradizione Made in Italy provenendo in gran parte dallo storico comparto produttivo di Biella

All’opposto, in primavera ed estate, lino e cotone sono materiali che si fanno preferire per la loro facilità di traspirazione e piacevole freschezza; gradevoli colori neutri e pastello da accostare su giacche dai colori naturali per un abbinamento leggero e dal gusto “coloniale”. Cravatta, camicia e giacca con l’aiuto di un elegante Panama opportunamente calcato in testa, possono sfidare la canicola più opprimente.

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